News • il Megabono di Prato alla Posta di Catabbio
La trattoria la Posta di Catabbio ha una tradizione antica. La sua cucina è in funzione, ininterrottamente, dalla fine del 1800, da quando gli zii della mamma dell'attuale proprietario l'hanno aperta.
E da allora è passata prima alla mamma, e poi a Danilo Zammarchi, che in questa trattoria antica ancora custodisce la tradizione e le ricette che si tramando ormai da tre generazioni.
«Il ristorante fu spostato qui subito dopo la guerra, passò prima a mamma, che ora ha 80 anni, e ora in cucina ci sono io».
È stata proprio La Posta a ospitare il 4 luglio Girogustando, la rassegna enogastronomica realizzata da Cat Confesercenti Toscana, con Confesercenti Grosseto, Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno attraverso Vetrina Toscana, il progetto di Regione e Unioncamere Toscana che promuove ristoranti e botteghe che utilizzano i prodotti del territorio. L'appuntamento era per giovedì 4 luglio, ospite il ristorante Megabono di Prato.
La cucina de La Posta è quella della tradizione: acquacotta, tortelli, crostini toscani. Oltre a piatti tipici e gusti tipici di Catabbio.
«Facciamo i crostini con i fegatini, abbiamo i salumi di cinta e poi un antipasto inventato da mia madre che è la frutta e verdura in pastella».
Un'altra particolarità di Catabbio sono i tortelli con ricotta, bietola, zucchero e cannella «Sono un piatto che si fa qui e in un altro borgo e basta. È una tradizione antica. Il perché della cannella, che non è una spezia locale, è incerto, ma forse viene dall'influenza della cucina ebraica. Tra Pitigliano e Sorano la comunità era molto numerosa».
Tra i piatti le pappardelle, gli gnocchi, i pici all'aglione, il cinghiale, l'agnello fritto, il peposo e poi l'acquacotta «Che faccio utilizzando la ricetta di nonna: soffritto di sedano e cipolla in parti uguali, uovo, pane raffermo e pomodoro». Ovviamente il menù cambia con le stagioni. E anche i vini sono locali «Morellino ma non solo».
Per quanto riguarda la partecipazione a Girogustando afferma: «Sapevo di questa iniziativa di Confesercenti e mi ha incuriosito partecipare, come ho aderito con piacere all'associazione del Tortello maremmano».
Durante la serata serviti dai sommelier, che ne spiegavano le proprietà organolettiche, i vini del Consorzio tutela vini di Maremma.
Condividi: